Blog & Opinioni

Analisi, riflessioni e reportage dal campo

L'Afghanistan dopo la guerra

L'Afghanistan dopo la guerra

L’Afghanistan dopo la guerra

Dopo il caotico ritiro delle truppe americane nell’agosto 2021, l’Afghanistan si è ritrovato nuovamente sotto il controllo talebano. A pochi mesi dalla caduta di Kabul, ho viaggiato nel paese per documentare attraverso reportage video la nuova realtà afghana.

La Nuova Normalità Talebana

Le strade di Kabul mostrano un volto contraddittorio: da una parte, una relativa stabilità dopo anni di conflitto; dall’altra, la progressiva cancellazione dei diritti fondamentali, soprattutto per le donne. Le scuole femminili chiuse, le restrizioni sul lavoro, il ritorno del burqa obbligatorio raccontano di un paese che torna indietro di vent’anni.

La Crisi Umanitaria

La situazione economica è disastrosa. Le sanzioni internazionali, il congelamento degli asset afghani all’estero, e la fuga dei capitali hanno paralizzato il sistema bancario. La popolazione affronta carenze di cibo, medicine, e carburante. L’inverno si avvicina e milioni di afghani rischiano la fame.

Le Donne Afghane

Le donne che avevano costruito carriere, studiato, lavorato in questi vent’anni si trovano ora confinate nelle loro case. Molte professioniste, giornaliste, attivist e sono fuggite. Quelle rimaste vivono nella paura e nell’incertezza, combattendo per mantenere piccoli spazi di libertà.

Il Futuro Incerto

I talebani promettono un governo “più moderato” rispetto agli anni ‘90, ma la realtà racconta una storia diversa. La comunità internazionale è divisa tra il bisogno di aiutare la popolazione civile e la riluttanza a legittimare il regime. L’Afghanistan rischia di diventare un buco nero umanitario.

Reportage Video

Durante la mia missione ho realizzato reportage video per Voice of America (VOA) e collegamenti in diretta per RaiNews24 e RSI, documentando la vita quotidiana sotto il nuovo regime talebano e dando voce a chi spesso non viene ascoltato.


Reportage realizzato in Afghanistan, dicembre 2021

Dai "Lollars" al Default: la crisi finanziaria del Libano

Dai "Lollars" al Default: la crisi finanziaria del Libano

Dai “Lollars” al Default: la crisi finanziaria del Libano

Il Libano, un tempo considerato la Svizzera del Medio Oriente, è piombato nella peggiore crisi economica della sua storia. Questo articolo esamina come una nazione con un settore bancario un tempo florido sia finita nel baratro del default sovrano.

I “Lollars”: La Valuta Fantasma

Il termine “Lollars” - una combinazione di “lira libanese” e “dollars” - è diventato il simbolo della crisi. Rappresenta i dollari depositati nelle banche libanesi che esistono solo virtualmente, impossibili da prelevare nella valuta originale. I risparmiatori hanno visto i loro depositi in dollari trasformarsi in denaro virtuale privo di valore reale.

Le Radici della Crisi

La crisi affonda le radici in decenni di cattiva gestione economica:

  • Sistema confessionale corrotto: Clientelismo politico e spartizione settaria delle risorse
  • Debito pubblico insostenibile: Uno dei più alti al mondo in rapporto al PIL
  • Modello economico fallimentare: Dipendenza eccessiva dalle rimesse e dagli investimenti della diaspora
  • Sistema bancario fraudolento: Uno schema Ponzi mascherato da solidità finanziaria

L’Esplosione del Porto di Beirut

Il 4 agosto 2020, l’esplosione devastante al porto di Beirut ha dato il colpo di grazia a un’economia già in ginocchio. La distruzione di infrastrutture critiche, la perdita di vite umane, e i danni economici stimati in miliardi di dollari hanno accelerato il collasso.

Il Capital Control Informale

Le banche libanesi hanno imposto controlli de facto sui capitali senza alcuna base legale:

  • Limiti drastici ai prelievi in contanti
  • Impossibilità di trasferire denaro all’estero
  • Tassi di cambio multipli e arbitrari
  • Discriminazione tra “dollari freschi” e depositi esistenti

Conseguenze Sociali

La classe media libanese è stata decimata. Stipendi pubblici che valevano 3.000 dollari ora ne valgono appena 150. La povertà è schizzata oltre il 80% della popolazione. Farmaci salvavita sono introvabili. L’emigrazione è diventata l’unica via d’uscita per chi può permetterselo.

Il Default Sovrano

Nel marzo 2020, il Libano ha dichiarato default sui suoi eurobond per la prima volta nella storia. Il governo ha sospeso il pagamento di 1,2 miliardi di dollari in scadenza, segnando l’inizio formale del collasso finanziario.

FMI e Riforme Bloccate

I negoziati con il Fondo Monetario Internazionale sono stati ripetutamente sabotati dalla classe politica libanese, riluttante ad accettare riforme che minerebbero il loro controllo sul paese e i loro profitti personali.

Prospettive Future

La ripresa richiederà:

  • Ristrutturazione completa del debito
  • Riforma del settore bancario
  • Audit trasparente delle perdite
  • Nuovo governo tecnocratico
  • Supporto internazionale condizionato a riforme reali

Il Libano si trova in un limbo: troppo strategicamente importante per essere abbandonato, ma troppo catturato da interessi corrotti per riformarsi dall’interno.


Articolo pubblicato il 17 luglio 2021, dopo l’esplosione di Beirut e l’inizio del collasso economico

Israele lacerato dall'interno

Israele lacerato dall'interno

Israele lacerato dall’interno

Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco dopo 11 giorni di bombardamenti. Ma basterà a mettere a tacere le voci e le tensioni all’interno di Israele? Le violenze senza precedenti nelle città miste ebraico-arabe potrebbero segnare una frattura più profonda e duratura del conflitto militare stesso.

Le Città Miste in Fiamme

Per la prima volta nella storia recente, città israeliane con popolazioni miste ebraico-arabe come Lod, Haifa, Acri e Giaffa sono esplose in violenze intercomunali:

  • Sinagoghe e moschee incendiate
  • Lincaggi e aggressioni di gruppo
  • Gruppi di vigilanti armati per le strade
  • Stato di emergenza e coprifuoco

Queste immagini hanno scioccato gli israeliani più delle sirene antimissile da Gaza.

Gli Arabi Israeliani: Cittadini di Seconda Classe

I palestinesi con cittadinanza israeliana (circa il 20% della popolazione) vivono da decenni una condizione paradossale:

  • Cittadini dello stato ma non parte della nazione ebraica
  • Discriminazione sistemica nell’occupazione, alloggi, educazione
  • Esclusi dal servizio militare e quindi da molti benefici sociali
  • Sotto-rappresentati politicamente nonostante il voto

La rabbia accumulata è esplosa con violenza mai vista prima.

La Nuova Generazione Palestinese

Una generazione di giovani palestinesi - a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme Est, e all’interno di Israele - si sta mobilitando oltre le vecchie divisioni:

  • Rifiuto delle leadership tradizionali (ANP, Hamas)
  • Organizzazione attraverso social media
  • Solidarietà transfrontaliera
  • Attivismo non-violento misto a confronti diretti

Trasformazioni nella Società Israeliana

Anche Israele sta cambiando demograficamente e politicamente:

  • Ultra-ortodossi: In rapida crescita demografica, sempre più influenti
  • Coloni: Più radicali e mainstream che mai
  • Destra nazionalista: Al governo con Bennett e precedentemente Netanyahu
  • Arabi israeliani: Più assertivi politicamente

La Deumanizzazione dei Palestinesi

Il linguaggio politico e mediatico israeliano ha progressivamente deumanizzato i palestinesi. Termini come “tagliare l’erba” (riferito alle operazioni militari a Gaza) e la negazione dell’esistenza stessa del popolo palestinese sono diventati mainstream.

Il Fallimento della Convivenza

Il modello della “convivenza” nelle città miste si è rivelato una facciata. Ebrei e arabi vivevano nello stesso spazio ma in società parallele, con scarsa integrazione reale. Le violenze di maggio 2021 hanno fatto crollare questa illusione.

Netanyahu e la Polarizzazione

12 anni di governo Netanyahu hanno esacerbato le divisioni:

  • Legittimazione dei partiti di estrema destra
  • Legge dello stato-nazione ebraico
  • Retorica incendiaria contro gli arabi israeliani
  • Strumentalizzazione del conflitto per guadagno politico personale

Prospettive Future

Le ferite di maggio 2021 saranno difficili da sanare:

  • Fiducia reciproca ai minimi storici
  • Trauma collettivo in entrambe le comunità
  • Assenza di leadership capace di riconciliazione
  • Rischio di ulteriore radicalizzazione

Il cessate il fuoco con Hamas è solo un armistizio temporaneo. La vera battaglia è all’interno di Israele, dove ebrei e arabi devono decidere se possono continuare a convivere nello stesso stato.


Pubblicato originariamente su ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) il 31 maggio 2021

Trump o Biden? Il viaggio verso le elezioni presidenziali americane

Trump o Biden? Il viaggio verso le elezioni presidenziali americane

Trump o Biden? Il viaggio verso le elezioni presidenziali americane

Il 3 novembre 2020 sapremo chi tra Trump e Biden avrà la meglio. Riviviamo le tappe di questo viaggio verso le elezioni presidenziali americane più drammatiche della storia recente.

Un’America in Crisi

Le elezioni 2020 si svolgono in un contesto senza precedenti:

  • Pandemia COVID-19: Oltre 230.000 morti americani
  • Crisi economica: 10 milioni di posti di lavoro persi
  • Tensioni razziali: Proteste Black Lives Matter in tutto il paese
  • Polarizzazione estrema: Un’America profondamente divisa

Donald Trump: The Incumbent

Il presidente uscente Donald Trump affronta queste elezioni in una posizione paradossale:

  • Base elettorale fedele e mobilitata
  • Gestione catastrofica della pandemia
  • Economia in recessione dopo anni di crescita
  • Scandali e impeachment
  • Retorica divisiva che mobilita tanto sostenitori quanto oppositori

La Strategia Trump

Trump ha basato la sua campagna su:

  • Legge e ordine contro le “rivolte” di BLM
  • Negazione/minimizzazione del COVID
  • Attacchi personali a Biden
  • Rivendicazione di vittorie economiche pre-pandemia
  • Mobilitazione della base conservatrice bianca

Joe Biden: Lo Sfidante

L’ex vicepresidente Joe Biden rappresenta un ritorno alla “normalità”:

  • Esperienza e competenza vs. caos trumpiano
  • Empatia e compassione vs. divisione
  • Restaurazione delle alleanze internazionali
  • Piano dettagliato per il COVID
  • Coalizione ampia dal centro alla sinistra democratica

La Strategia Biden

Biden ha condotto una campagna prudente:

  • Focus sul COVID e sulla gestione fallimentare di Trump
  • Messaggio di unità nazionale
  • Eventi limitati per precauzioni sanitarie
  • Scelta di Kamala Harris come VP per mobilizzare minoranze e donne
  • “Build Back Better” come slogan economico

I Temi Chiave

COVID-19

La pandemia domina tutto. Trump sostiene di aver fatto “un lavoro fantastico” mentre gli USA guidano il mondo in contagi e morti. Biden promette di “ascoltare gli scienziati”.

Economia

Trump rivendica il merito della ripresa pre-COVID. Biden accusa la sua amministrazione di aver favorito i ricchi e abbandonato i lavoratori.

Razza e Giustizia

L’omicidio di George Floyd e le proteste BLM hanno scosso l’America. Trump si posiziona come “presidente della legge e dell’ordine”. Biden promette riforme della polizia.

Healthcare

Trump vuole abolire Obamacare in piena pandemia. Biden vuole espanderlo.

Le Primarie Democratiche

Biden non era il favorito iniziale:

  • Bernie Sanders sembrava inarrestabile dopo Nevada
  • Pete Buttigieg, Elizabeth Warren, Amy Klobuchar dividevano i moderati
  • Il Super Tuesday ha cambiato tutto
  • Il consolidamento moderato ha portato Biden alla nomination

Kamala Harris: Making History

La scelta di Kamala Harris come running mate è storica:

  • Prima donna nera e sud-asiatica candidata VP per un major party
  • Senatrice della California, ex procuratrice
  • Attacchi razzisti e sessisti dalla destra
  • Potenziale per mobilizzare l’elettorato di colore e femminile

Il Voto Anticipato

2020 vede un voto anticipato record:

  • Oltre 90 milioni di voti espressi prima del 3 novembre
  • Pandemia spinge il voto per posta
  • Trump semina dubbi sulla legittimità del voto per posta
  • Preoccupazioni per violenze post-elettorali

I Sondaggi

I sondaggi danno Biden in vantaggio:

  • +8/10 punti a livello nazionale
  • Vantaggio negli swing states chiave
  • Ma il trauma del 2016 (quando i sondaggi sbagliarono) pesa
  • Il margine d’errore potrebbe essere decisivo

Gli Stati Chiave

Le elezioni si decideranno in pochi stati:

  • Pennsylvania, Michigan, Wisconsin: Il “Blue Wall” che Trump vinse nel 2016
  • Florida: 29 voti elettorali cruciali
  • Arizona: In bilico per la prima volta in decenni
  • North Carolina, Georgia: Sorprendentemente competitivi

Lo Scenario Post-Elettorale

Preoccupazioni diffuse su cosa accadrà dopo il 3 novembre:

  • Trump ha rifiutato di impegnarsi a una transizione pacifica
  • Possibili contestazioni legali in stati chiave
  • Violenza di gruppi estremisti
  • Scenario di constitutional crisis

Il Verdetto Americano

Il 3 novembre gli americani dovranno decidere:

  • Quale America vogliono essere
  • Se premiare o punire Trump
  • Se tornare alla “normalità” o continuare la “rivoluzione”
  • Il futuro della democrazia americana

Le elezioni 2020 non sono solo Trump vs Biden. Sono un referendum sull’anima dell’America.


Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2020, alla vigilia delle elezioni. Per l’analisi dei risultati e delle loro implicazioni, leggi il mio libro “Shake-Up America” (Castelvecchi Editore, 2020).